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Parliamo di politica

Ultimo Aggiornamento: 21/11/2007 15:31
21/11/2007 15:31
Post: 208
Registrato il: 04/12/2004
Utente Junior
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Il mio pensiero politico

Copio qui un post che ho scritto su un altro forum, è talmente esemplificativo che vale la pena inserirlo qui.

Ricordo che questo forum nel limite del rispetto reciproco può affrontare qualsiasi argomento.
Non vedo perchè bandire la politica (altro provvedimento che contesto al forum PSICO). Potete esporre civilmente il vostro pensiero, di sinistra o di destra, se volete
.


Ebbene, non sono così affezionato ai simboli, al pugno alzato e alla bandiera rossa colla falce e il martello.
E nemmeno così tanto alla faccia del Che stampata su tante magliette.

Sono affezionato all'ideologia in alcuni suoi aspetti, quelli ancora attuali, o perlomeno quelli che sono sottesi al comunismo: più giustizia sociale, appiattimento di differenze economiche e non solo, stato sociale forte. Fine dei privilegi. Fine delle caste dei poteri forti. Ma tutto internamente allo strumento della democrazia parlamentare. Uno stato democratico ma più sociale, con pochi compromessi, gli arroccamenti di potere vanno smantellati. Ovvio, è un discorso utopico.

Il reddito non si basa sulla meritocrazia ma su una serie di altri vergognosi fattori, in gran parte retaggio del passato. E comunque la stessa meritocrazia ha un limite: l'uomo più stupido del mondo non può guadagnare un milionesimo di quel che guadagna l'uomo più intelligente del mondo.

Ovvio che le mie critiche non si rivolgono solo alla destra e al centro-destra, ma anche al centro-sinistra moderato e pseudoriformista, colpevole di una situazione conservativa e statica.
Le vere riforme non riguardano certo il taglio dello stato sociale, che pure a volte potrei sostenere se in presenza di situazioni di inspiegabile privilegio. Le vere riforme sono altro, ed è ciò che mai si parla nei palazzi del governo.

Non so, mi invento una definizione: potrei considerarmi un post-comunista parlamentare...che si riconosce molto bene negli attuali partiti di sinistra, Rifondazione e Comunisti Italiani.
Certo sono distante anch'io parecchio dal buon Marx...
In un certo senso è proprio la sfiducia nei governi autoritari, anche se nel nome del proletariato, a rendermi assolutamente fiducioso di un'istituzione a rappresentanza popolare.
I gruppi di potere sono sempre dannosi, in nome di chicchessia e di qualunque idea.
E quindi presa di distanza dalle dittature passate e presenti, anche quelle solo accennate (sono critico verso Castro e Chavez).

La differenza tra me e il comunismo dittatoriale è le stessa che dovrebbe passare tra gli elettori di destra di AN e partiti minori (escludendo quegli idioti di Forza Nuova e i neofascisti) e il nazifascismo.
Credo che sia importante rimarcare tutto questo.

Ricordo che poi l'Italia ha subito il fascismo. Ha subito anche parzialmente la ritorsione comunista di Tito in Venezia Giulia...una storia molto triste, certo...
Ma il fascismo è stato "nostro". L'Italia democratica e parlamentare non può permettersi simpatie e ammiccamenti a quel regime orribile, che ci ha portato nel baratro della Seconda Guerra Mondiale, tra le tante cose.
Io, da italiano, mi indigno molto di più se un italiano inneggia al fascismo, piuttosto che al comunismo di Stalin, e che caspita.
Ho perso un bisnonno, dilaniato da una bomba. Le ferite non si sono mai del tutto rimarginate, dopo decine di anni.









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