Voglio far passare in me e possibilmente negli altri il concetto che è PEGGIO sostenere compulsioni (mentali e materiali) o peggio evitamenti, piuttosto che rischiare di incappare in ciò che si teme perchè non si mettono in atto pensieri e comportamenti "adeguati" (secondo il DOC!), in genere è un evento improbabile, a volte quasi impossibile (rischio basso).
Dubito che un ossessivo possa sottovalutare un rischio elevato senza apportare qualche contromisura (e lì non si tratta certo di far compulsioni). Non soffriamo di crisi maniacali, quello è bel altro disturbo: lì sì che sottovalutano il rischio (senza manco accorgersene nè sospettarlo presumo).
Possiamo (come tutti gli individui sani) sottovalutare un rischio medio-basso, come si dice: errare è umano. Probabilmente sbagliamo ancora meno della media degli individui sani (!!).
Accettare il rischio è fondamentale per tentare di "guarire".
Fare compulsioni è stressante, angosciante, fa perdere tempo, fa calare l'umore, irrita: ha solo svantaggi in fondo.
Le rassicurazioni a me durano pochi minuti o addirittura a volte pochi secondi soltanto, poi tutto da capo.
Fare evitamenti è estremamente frustrante, deprime (tanto che penso di essermi beccato una depressione secondaria) e abbassa l'autostima.
Quello che a prima vista e per spontaneità del disturbo sembrerebbe la soluzione al nostro malessere non è altro che una prigione che ci incatena più di prima.
Solo da quando ho capito che la EPR era davvero la soluzione, ho cominciato ad avere qualche timidissimo progresso.
E' ancora presto per me, ma vorrei pensare piano piano che evitare e fare compulsioni sono operazioni svantaggiose per il mio benessere: molto più benefico accettare il rischio, sbagliare (perchè no? tutti sbagliano, perchè dobbiamo essere più perfetti degli altri, chi ce l'ha ordinato?!) quando capita (e scommetto che capita di rado) ed essere più indulgenti se sbagliamo e considerare che anche il concetto di errore è passibile di revisione (il DOC è così bravo a farmi dubitare sul fare giusto, perchè non usarlo anche per dubitare sul fare sbagliato?).
Se non so stabilire con certezza (la certezza per un ossessivo è utopia) cosa è giusto, cosa è sbagliato, e stare immobile a pensare mi fa solo soffrire, esiste solo una strada: VIVERE.
Vivere e far finta di nulla il più possibile