Vorrei parlare della mia estrema e diffusa insicurezza, nutrimento del DOC, che mi impedisce di avere una sufficiente sicurezza di me stesso su molte cose e che anche dove la sicurezza c'è, è sempre scarsa e difficile da mantenere.
Fatico a prendere decisioni anche molto elementari (del tipo: faccio questa strada oppure quell'altra?). Se poi decido, fatico a mantenere la decisione e a non ripensarci.
Mi do sicurezza tramite l'abitudine. Esistono dei veri e propri schematismi mentali che oserei definire persino rituali.
Per il resto cerco di fare le cose più che altro come sono abituato.
Ma per situazioni nuove questo è difficile se non impossibile.
Infatti le situazioni nuove, e anche gli imprevisti, sono situazioni molto problematiche per me.
Mi concentro sull'episodio che mi ha scatenato ansia questo pomeriggio.
L'assistente sociale mi fa un favore, mi accompagna ogni settimana dallo psicoterapeuta, da casa mia a Lecco (sono quasi 20 km), ormai da fine settembre 2007.
E' un grande favore e gliene sono grato, probabilmente non avrei nemmeno iniziato se non fosse stato per lei.
Ora però, non so se per sue ragioni concrete e valide, o perchè s'è stufata (meno valido) o ancora perchè ha deciso che devo sbatterci la testa, vuole in un solo mese obbligarmi ad andare da solo a Lecco.
L'altra volta ho guidato io la sua auto, con fatica, però non è la stessa cosa...
Le ho scritto che non può impormi tempi, io ho molti problemi decisionali e non ce la farei ad andare da solo, a decidere la strada, il parcheggio, i tempi...
E' un lavoro che va affrontato con calma collo psicoterapeuta.
Io voglio un giorno andarci da solo. Quello che mi sembra sbagliato è dirmi: secondo me un mese è sufficiente perchè tu vada da solo.
E' come se dicessero a uno che soffre di DOC omosex che in un mese deve sapere stare in compagnia di uno del suo stesso sesso senza problemi!!! Capite?
So che l'assistente sociale è in buona fede, ma mi ha messo addosso moltissima ansia!
Poi di lei non mi fido molto nella parte pratica e logistica, boh, ora non sto a dilungarmi ma non ho fiducia nei suoi consigli pratici.
Ho notato che le decisioni critiche sono quelle che devo prendere da solo e portare avanti da solo.
In genere chiedere pareri alle persone di cui mi fido molto mi aiuta.
Averle vicino mi aiuta tantissimo.
In un momento così delicato io ho bisogno degli altri.
la mia testa non ragiona bene, è troppo ossessiva, tiene conto di troppi fattori, non semplifica, è intasata di variabili...
E così alla fine...non decido...perchè è troppo pesante decidere così!
Allora è meglio non decidere nulla, oppure farsi aiutare almeno in questa fase iniziale dagli altri nel decidere?
Posto che l'obbiettivo è decidere da soli.
Qualcuno vive una situazione come la mia?
[Modificato da enemyofthesun 21/01/2008 18:22]