Secondo me, fermo restando che la volontà di guarire dev'essere presente nel malato (altrimenti la condizione di malattia sarà percepita come più conveniente), chi sta lui intorno può fare tanto.
Può fare da assistente per la terapia, fornire indicazioni e consigli, farci vedere la realtà con occhi sani.
E' fondamentale.
Certo poi dipende dal tipo di ossessione, ma in genere alla base del disturbo c'è sempre una paura distorta e irreale, ossessiva.
Bisogna soprattutto convincere il malato che si può guarire (anche se non è affatto facile
) ma ci vuole impegno e suggerire alla persona una realtà diversa, che sai padroneggiare, che non angoscia più così tanto, una realtà normale e piena di vitalità.
Un futuro migliore, senza che il DOC si prenda la tua vita.